Siryon – Il cavaliere, è il primo volume di una saga fantasy afferente al genere isekai, o portal fantasy, quel tipo di storia in cui il protagonista si ritrova improvvisamente coinvolto nelle vicende di un mondo che non gli appartiene, al di fuori dei confini della realtà cui è abituato. La trama, a grandi linee, si svolge infatti tra Londra e il Regno di Siryon, dove Eric entra in contatto con un luogo intriso di una particolare energia che scorre nelle rocce sottoforma di venature azzurre, la klëurisithyen. Questa energia naturale viene comunemente definita magia ed è essa stessa che sceglie a chi concedersi.
Dunque, la magia e l’esistenza di un mondo parallelo – come accade in molti anime e manga giapponesi – è forse il principale motivo per cui un lettore potrebbe essere incuriosito da Siryon. È una magia strettamente legata alla natura, e nel momento in cui qualcuno riesce a piegarla alla propria volontà, diventa magia nera influenzando negativamente tutto l’ecosistema, tanto da ridurre la vegetazione a uno stato di aridità e morte e trasformare il cielo in una cupa coltre verdastra.
Un secondo motivo potrebbe essere che è di facile lettura. Chi lo ha già letto lo ha definito scorrevole e, nonostante i protagonisti abbiano tra i diciassette e i diciott’anni, si tratta di un fantasy adatto a qualsiasi età, dato che tra le tematiche principali c’è prima di tutto quella della crescita e della maturazione personale. Eric è infatti in bilico tra l’adolescenza e la vita adulta, insicuro sul suo futuro di corsi universitari e lontananza dai suoi migliori amici Mike e Will, oltre che da sua madre, con la quale ha un legame speciale dovuto all’assenza del padre, costantemente impegnato Oltreoceano. Sia lui che i suoi amici si ritrovano quindi ad affrontare l’ignoto, senza sapere che quell’ignoto sarà totalmente diverso da ciò che avevano immaginato.
Dall’altro lato c’è Kate, misteriosa ragazza originaria di Siryon che incrocia Eric per le strade di Londra perdendo un libro, che si rivela poi essere il portale d’accesso al mondo parallelo. Si tratta di un personaggio schivo e tormentato da un passato che le ha lasciato segni indelebili nell’animo, con cui fatica a fare i conti e di cui, forse non conosce proprio tutto. Infatti, un altro tema ruota attorno al concetto di verità, che non sempre è quella in cui si crede, e che porterà, a fine libro, a rivelazioni in base alle quali spetterà al lettore se credere o a chi credere.
Infine, se siete romantici e avete pazienza, tra le pagine di questa storia si nasconde uno slow burn fatto di colpi di fulmine e sguardi sfuggenti, di voglia di esserci e resistenza ad aprirsi. Come accade nella vita, il sentimento nasce a poco a poco, tenue e inconsapevole, così fragile da poter essere soffiato via al primo colpo di vento. Oppure no.
Ma quindi perché dovreste leggere Siryon? A mio avviso, perché si tratta di una scoperta: noi siamo come Eric. Noi apriamo il libro e scopriamo Siryon con lui, impariamo a conoscerne gli abitanti, le leggi, le regole, le città, i problemi, il clima, anche, perché no? È una scoperta che viene fatta di pari passo assieme al protagonista. Noi siamo gli occhi di Eric e Eric è gli occhi del lettore, attraverso una realtà che è nuova anche per lui, aspetto utile a chi si avvicina a questo genere per la prima volta.
Dunque, leggete Siryon anche se vi piacciono i segreti. E se vi piacciono protagonisti che si nutrono di reciproco supporto e senso di responsabilità, o personaggi schivi e sfuggenti, o ancora antagonisti la cui forza risiede nel tenere alta la corona su di un regno che si sgretola. Perché Siryon è questo: è magia, avventura, amicizia, amore, scoperta e crescita personale. È rimpianto, mancanza e nostalgia. Ma è anche azione, intraprendenza e voglia di farcela. In sintesi, se amate ritrovare valori autentici mentre si vive un’avventura fuori dall’ordinario, non vi resta che attraversare il portale e raggiungermi!
Perché come mi piace dire, in fondo cos’è un libro, se non una finestra su un altro mondo?
Maria Erika Martino