Avete notato come nei romanzi, film e serie tv spesso e volentieri il sesso ci viene mostrato nelle sue forme, posizioni e situazioni migliori edulcorando o addirittura nascondendo quella che invece è la cruda realtà?
Paola Russo, acclamata autrice di chick-lit “Che nessuno s’innamori” e “Come hai detto che ti chiami?” – pubblicati da Words Edizioni – ci delizia con un’irriverente comparazione tra il sesso nei romance e quello nella vita reale.
Avvertenza pre lettura: preparatevi a piangere dalle risate!
FAI LA POSIZIONE DEL CULTURISTA E POI MUORI
Avete presente la posizione del culturista?
Quella in cui la donna, mentre viene penetrata, si trova con la schiena appoggiata al muro e le gambe intorno alla vita dell’uomo? Certo che ce l’avete presente, perché è usata spessissimo nei romanzi per rappresentare il sesso urgente e irruento che, diciamocelo, ci piace assai. Ma sapete qual è la verità su questa posizione? Che è una delle più pericolose in assoluto perché particolarmente faticosa da mantenere a lungo se l’uomo non ha la forza sufficiente per reggere il peso della donna e se lei non è in grado di aiutarlo tenendosi saldamente con braccia e gambe. Se durante l’atto, causa l’eccessivo affaticamento, lui
dovesse perdere la presa, il suo pene potrebbe piegarsi e lei, cadendo, potrebbe sbattere la testa oppure procurarsi gravi lesioni alla spina dorsale.
Ora… non so voi, ma se io tentassi questa posizione con mio marito, considerati i molluschi che ci ritroviamo entrambi al posto dei muscoli, io di certo finirei sulla sedia rotelle e lui con la virilità fratturata in più punti. La mia dolce metà sostiene che potremmo farcela, che è tutta una questione di ricerca del baricentro, ovvero di equilibrio, ma io nutro delle fortissime perplessità in merito, perciò, per quanto mi riguarda, questa posizione resta fuori dal Kamasutra di coppia.
ORGASMO SIMULTANEO, QUESTO SCONOSCIUTO
Nei romance leggiamo spesso di amanti che riescono a raggiungere orgasmi simultanei come se fosse la cosa più semplice e naturale di questo mondo, peraltro già dai primissimi rapporti e senza ricorrere ad “aiutini” (ovvero senza stimolazione manuale del clitoride durante la penetrazione). Ora… lungi da me sostenere che l’orgasmo simultaneo non esista, del resto chi sono io per dirlo? Se fossi una porno attrice con anni di carriera alle spalle o avessi avuto nella vita decine e decine di partner sessuali, potrei anche permettermelo, ma non rientrando in nessuna di queste due casistiche, la mia opinione non può che essere poco autorevole… ciò nonostante, da un sondaggio da me condotto negli anni fra amiche e conoscenti, non è emersa alcuna testimonianza in merito alla sua effettiva esistenza e anzi, alla domanda “hai mai avuto un orgasmo simultaneo?” mi sono sempre vista ridere in faccia come se avessi appena fatto una battuta di spirito.
Ma anche saltassero fuori delle testimonianze a favore della sua esistenza, chi ci garantisce che sono “oneste”? Perché diciamocelo, quante di noi (io no naturalmente… e non lo dico solo perché mio marito leggerà questo articolo) fingono l’orgasmo per poterlo “piazzare” nel tempo e nello spazio, dove più gli conviene? Che sia chiaro: lungi da me giudicare. Tutto sommato considero l’orgasmo simulato una sorta di bugia bianca, una menzogna detta a fin di bene insomma. Perciò, se siete delle simulatrici (io no, ribadisco) per quanto mi riguarda, non avete motivo di sentirvi delle brutte persone, anzi.
IL PENE NON È PROPRIAMENTE UN BELL’OGGETTO
Diciamocelo chiaramente, la maggior parte di noi pensa che il membro maschile non sia propriamente uno spettacolo per gli occhi. Una mia amica sostiene che il pene abbia una forte somiglianza con il prolasso rettale. In prima battuta il paragone mi era sembrato un tantino esagerato, ma dopo aver visto alcune immagini, mi sono dovuta ricredere: in effetti un po’ ci assomiglia.
Ora… è chiaro che a forza di ritrovarselo spesso davanti, alla fine ci si fa l’abitudine e, in nome dell’amore, si accetta “Prolasso” per quello che è. Ma che sia a riposo o sull’attenti, resta comunque il fatto che, decisamente, non è un bell’oggetto.
Eppure nei romanzi, anche in caso di primissime esperienze, il membro maschile risulta sempre, passatemi il termine, “goloso”. È spesso e volentieri gradevole al tatto (acciaio avvolto nel velluto), enorme (ovviamente), ha un ottimo sapore (sorprendentemente salato o sorprendentemente dolce) e un buon odore (parliamone).
Ora… ammettiamolo serenamente, chi di noi, soprattutto alle prime esperienze, non si è sentita a disagio nel ritrovarsi davanti alla faccia un pene eretto? Chi di noi lo ha toccato con timore, se non addirittura ribrezzo? E chi di noi, sentendosi spingere la testa verso il basso, non ha contrastato questa muta richiesta esercitando una forza uguale e contraria per far capire al partner che, per il momento, all’interno della nostra bocca accettiamo solo la sua lingua?
È per questi motivi che mi domando come sia possibile che nei romanzi accada spesso che lei, pur essendo alle sue prime esperienze, se non addirittura alla primissima, riesca ad eseguire una fellatio da manuale, con tanto di gioioso compiacimento. Perché diciamocelo, anche in caso di femmina immune alla repulsione verso il membro maschile, per arrivare a un “servizietto” fatto come si deve ci vuole esperienza. Prolasso è un oggetto estremamente delicato e sensibile. Bisogna prima imparare a gestire i denti – da sempre suoi nemici numero uno – e la tecnica della gola profonda necessita di una certa pratica affinché l’ultimo pasto consumato non si ripresenti a tradimento rovinando così l’idilliaco momento d’intimità. Poi, per carità, lungi da me negare che esistano al mondo anche i talenti innati.
LA VAGINA CHE PARLA
Scagli la prima pietra chi, sentendo per la prima volta la propria vagina emettere suoni imbarazzanti durante o alla fine dell’atto sessuale, non si è sentita morire dall’imbarazzo. Quante di noi prima di allora ignoravano totalmente questa possibilità? Le nostre madri non ce lo dicono, i romanzi non ce lo raccontano e i filmati porno non ce lo fanno vedere. Perché, dico io, dobbiamo scoprirlo nel peggior modo possibile, ovvero sul campo? Fortuna che poi, appurato che si tratta di una circostanza assolutamente normale e non di una patologia, con il tempo e la complicità con il partner, da evento imbarazzate si tramuta in momento d’ilarità. Che poi, non so voi, ma io in quei casi più rido e più… vabbè, lasciamo stare.
MA DOV’È ANDATO A FINIRE IL PRODOTTO DELL’AMORE?
Questo è uno dei tanti misteri del sesso romance.
Leggiamo di amplessi consumati senza preservativo che arrivano al culmine senza che nessuno senta la necessità di reperire un fazzoletto, un asciugamano, o che so un post-it per raccogliere l’eiaculato. Non so voi, ma io il prodotto
dell’amore non ce lo voglio sulle mie lenzuola (con possibile reazione a catena su copri materasso o materasso) e nemmeno sul divano o su qualsiasi altra superficie assorbente.
NESSUNO HA BISOGNO DI ANDARE ALLA TOILETTE?
Scena di vita quotidiana. Lei (io) si è appena coricata a letto con l’intenzione di dormire.
Lui (mio marito) arriva in camera qualche istante dopo.
«Moglie.Non starai mica dormendo?»
«Sono le 11 di sera e domani mattina devo svegliarmi presto. Certo che sto dormendo.»
«Quindi non mi stavi aspettando per fare sesso?»
«No.»
«Quindi sotto quelle coperte non sei nuda?»
Lei comincia a ridacchiare. «No.»
«Una moglie dovrebbe essere sempre nuda sotto le coperte.»
«E perché mai?»
«Secondo te?»
«Per essere sempre pronta all’uso?»
«Brava, per essere sempre pronta all’uso» risponde lui con voce da maschio che non deve chiedere. «Perciò, donna, vedi di spogliati perché sto per possederti.»
Lei ridacchia ancora. La pantomima del maschio alfa ha sempre un certo effetto su di lei, ma mette subito dei paletti, perchè resta comunque il fatto che è tardi e che l’indomani deve svegliarsi presto.
«Ok, ma vediamo di fare una cosa veloce. Niente preliminari o smancerie. Si va dritti al sodo. Ok?»
«Le smancerie e i preliminari sono per le checche» dice lui, levandosi fieramente la t-shirt. «E io non sono una checca» conclude rimanendo a petto nudo.
«Bene» ribatte lei sorridendo con guardo malizioso. «Perché io non ho tempo da perdere. Marito.»
«Nemmeno io. Moglie.»
«Allora vediamo di procedere.»
«Certo che procediamo. Donna» conferma lui gonfiando il petto, mantenendo la voce da maschio alfa e lo sguardo rapace. «Ma prima faccio un saltino in bagno.»
Credo sia abbastanza inutile domandarsi perché nei romance ci sia la tendenza a sorvolare su come i personaggi curino la propria igiene intima prima e dopo aver consumato la loro passione: toglierebbe poesia al momento, ovviamente. Ed è curioso constatare come, nella realtà, la poesia verrebbe invece uccisa da un’igiene intima assente.
CONCLUSIONE
Ci sarebbe tanto altro su cui disquisire: su come, ad esempio, l’orgasmo vaginale sia considerato da molte un falso storico; l’orgasmo multiplo reale quanto un unicorno; gli addominali scolpiti rari come le tigri albine; il bacio di primo mattino vivamente sconsigliato; la pelle liscia caratteristica fisica posseduta solo dai bambini fino ai dieci anni e dalla Barbie, e molto altro. Ma mi fermo qui, perché credo che il concetto sia piuttosto chiaro.
Ragionando per paragoni, chiediamoci cosa ne sarebbe
di un film d’azione se le scazzottate finissero subito dopo il primo pugno piazzato in faccia che, lo sappiamo bene tutti, nella realtà sarebbe più che sufficiente a mandare al tappeto anche un armadio come Vin Diesel? E cosa ne sarebbe delle scene d’inseguimento se il delinquente di turno, invece di dribblare tir, far saltare in aria cisterne e tirar giù elicotteri con il bazooka, rimanesse bloccato nel traffico poco dopo aver imboccato l’autostrada?
Ok, magari in alcuni casi un po’ più di realismo nelle scene di sesso male non farebbe, ma siamo sicure che è quello che vogliamo?
Davvero vogliamo leggere di lui che, a giochi avviati, si congeda per fare un saltino in bagno? O di lei che ha i conati di vomito mentre si cimenta nella sua primissima fellatio? O di amplessi dove lui arriva con successo e appagamento al culmine del piacere e lei boh chissà? La verità è che in questi romanzi noi non cerchiano la realtà, bensì il sogno. I romance non sono altro che fiabe per donne adulte in
cui il principe azzurro non ha un’armatura e un cavallo bianco, ma gli addominali scolpiti e un pene di tutto rispetto. La principessa di turno non si fa salvare dal principe per innamorarsene all’istante e sposarlo il giorno dopo… prima gli rompe i coglioni all’inverosimile, poi ci fa il miglior sesso della sua vita, lo ama e lo odia a fasi alterne e alla fine, se lo ritiene davvero meritevole, se lo sposa.
… ed è COSI’ che nei nostri sogni essi vissero per sempre felici e contenti.
I romanzi di Paola Russo sono disponibili in ebook, Kindle Unlimited, cartaceo Amazon ed ordinabili in tutte le librerie e sullo shop online di Words Edizioni. “Come Hai Detto Che Ti Chiami?” arriverà presto in edizione nobilitata sia su Amazon che in libreria.
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SULL’ AUTRICE
Paola Russo vive felice in un piccolo paese della Bassa Friulana con un marito maschio alfa e un figlio che, per l’innata inclinazione alla menzogna e alla contrattazione, molto probabilmente da grande farà l’avvocato o il truffatore.
Il suo romanzo d’esordio è Che Nessuno Si Innamori, pubblicato da Words Edizioni.