Le vicende dei coniugi Montegue si snodano tra diversi luoghi, scenografie che riaffiorano attraverso vivide suggestioni. La prima parte del libro è ambientata a Londra, capitale vittoriana densa di contrasti e proiettata verso il nuovo secolo, epicentro frenetico dell’economia, della politica e del commercio mondiali.
Nel romanzo si prediligono i luoghi simbolo dell’agio come i salotti imbellettati di Rigens Place – dimora ideale – dai quali un’aristocrazia arroccata e immobile osserva con distacco la città attraverso i vetri lucidi delle imponenti finestre.
Ambientazioni affascinanti, ma claustrofobiche per la protagonista, Lady Lavinia Montegue che, seppur conscia del proprio privilegio, affronta con coraggio le diseguaglianze di genere, inserendosi in quella che sarà poi la prima ondata del femminismo storico. Questa prima fiumana si concentrava per necessità sull’uguaglianza; la parità, infatti, non era contemplabile in una società in cui le donne erano praticamente invisibili, prive dei diritti più fondamentali. La rivoluzione francese, più un secolo prima, aveva completamente trascurato le cittadine e, per far sì che il suffragio diventasse realmente universale, l’uguaglianza pretesa da queste lotte era un valore imprescindibile.
Sul versante opposto, la rocambolesca seconda parte del libro, si sviluppa all’interno del paesaggio romantico della Cornovaglia. Idilliaca, pittoresca e sublime per le sue alte coste a strapiombo sull’oceano, questa regione del Regno è un luogo fuori dal mondo e dal tempo. Nella sua stasi poetica si erge la grande casa di Whitefull Abbey. Impolverata e dall’arredamento antico – risalente al tempo della Guerra Civile! – la tenuta incombe austera sui protagonisti, custode silente dei segreti della famiglia Carvanon. Qui, l’ombra di un mistero, sepolto nelle profondità di labirintiche menzogne e nebbiosi sotterfugi, dovrà essere rischiarata per giungere ad una verità sconvolgente.