Fin da quando ho scritto la prima parola di questo romanzo ho capito che mi sarei trovato di fronte a un racconto intimo e personale: a una storia vissuta che può capitare a tutti. Infatti, non ho mai visto “Il colpo di fulmine non esiste” come un semplice romance M/M, ma come una lettera (di cuore e di pancia) al mondo dei sentimenti e, nello specifico, un inno ai sogni e alle aspirazioni, con un personale punto di vista sui rapporti di coppia. Temi che mi stanno molto a cuore e a cui credo fortemente. I personaggi, di conseguenza, devono essere descritti in maniera chiara e precisa.
Tyler e Glen, ufficialmente, sono nati nel settembre del 2019. Ero a New York. Passeggiavo sul ponte di Brooklyn e lì ho sentito un fremito, uno strano brivido lungo la schiena che mi ha accompagnato per tutto il resto della giornata. In albergo mi sono appuntato quelle sensazioni su un pezzo di carta. Una semplice idea, poche parole: “Il mio prossimo romanzo sarà ambientato a New York e sarà romanticissimo”. Solo un mese dopo, però, ho scritto il primo capitolo. Poi non mi sono più fermato. Quando ero lì, sul quel ponte, colto dalla magnificenza di quella città che non dorme mai, mi sono sentito felice come non lo ero da tempo.
Glen è stato il personaggio più semplice da pennellare. Anche se ha un passato molto tormentato, delineare le sue caratteriste non è stato difficile. Ho sempre voluto raccontare la storia di un ragazzo puro, dal cuore grande ma insicuro di se stesso, e incapace di far avverare i propri sogni. E fin dal primo capitolo si può intuire quali saranno le salite e le discese che dovrà affrontare Glen. Ho immaginato un ragazzino come tanti, bello di aspetto fisico, dolce e sfortunato nelle situazioni amorose, tanto da aver collezionato poche avventure ma tante delusioni. Lavora in un diner a Rockefeller Center e ambisce a diventare uno scrittore, ma ancora non ha trovato la storia giusta da raccontare. Almeno fino a quanto non incontra Tyler.
Tyler, rispetto a Glen, è stato un personaggio difficile da digerire. Perché in realtà, raccontare la storia di Tyler è come se raccontassi la mia. Non è stato facile proprio perché, attraverso il suo vissuto ho scavato a fondo nel mio animo, e ho tirato fuori (forse) tutte le mie paure più recondite. Lui ha quasi trent’anni. È un giornalista e scrive di gossip, e odia terribilmente il suo lavoro. Sogna in grande, sogna di trovare il suo posto nel mondo e di avere un lavoro che lo possa soddisfare al 100%. È single e ha il cuore spezzato e, oltretutto, è segnato da un trauma che ha stravolto pericolosamente la sua vita. Per questo è una persona disfattista e, soprattutto, un uomo in perenne contraddizione con se stesso. Questa qualità, credo, che abbia reso Tyler un personaggio pieno di sfaccettare. Lo ami, lo odi, poi lo ami e lo odi di nuovo, fino all’epilogo quando …
Due personaggi uguali e diversi. Glen è il fuoco, Tyler è il ghiaccio. Entrambi cercano la felicità ma entrambi compiono percorsi diversi. E l’amore, come sempre, non fa altro che scombinare gli equilibri.
Tyler (che mi rappresenta più da vicino) rappresenta in pieno l’insoddisfazione dei baby boomer, costretti a scendere a patti con il proprio destino pur di guadagnarsi un posto nel mondo. Lui più di tutti è il classico uomo che ha superato da solo le avversità della vita, che ha costruito da solo il suo avvenire, ma è costretto però a vivere nell’incertezza a causa di una società poco incline all’innovazione.
E sulla scia è nato il personaggio di Glen. Anche se è più giovane di Tyler, lui più di tutti è già consapevole di quanto può essere difficile la vita, di quanto il mondo del lavoro non chiede perdono, e di quanto è difficile far avverare i propri sogni. Due anime derelitte, spezzate, che si rincorrono in un mondo allo sbando. L’amore, è vero, vince su tutto, ma oltre questo ho voluto soffermami anche su qualcos’altro, per far comprendere quanto può essere infame la società, quanto può essere difficile scalare la montagna delle ambizioni.
Oggi più che mai è difficile essere felici e sereni. La storia di Tyler Glen vuole essere un raggio di speranza. Far comprendere che in un mondo dove tutto è bianco o nero, è quella sfumatura di grigio che fa la differenza.
Carlo Lanna