Il Tredicesimo Segno – Eredità di Tenebra e Stelle è il primo volume della quadrilogia fantasy ambientata nel mondo di Asteria.
Il mondo di Asteria nasce dall’intrecciarsi di tre passioni: il fantasy, l’astrologia e la mitologia.
Le ultime due erano già strettamente legate, dato che l’astrologia è nata nel Vicino Oriente e attraverso la Grecia è arrivata fino a noi. Sono stati i popoli orientali a vedere per primi dei disegni nelle stelle, e a dare loro un nome. Alcuni nomi sono poi cambiati, ma è rimasto il principio di collegare il viaggio del sole attraverso la volta celeste con le stagioni, dando così caratteristiche definite a chi nasceva in un determinato periodo dell’anno.
L’idea di base per la mia storia era questa: dodici regni e dodici razze, corrispondenti ai dodici segni zodiacali. Il tredicesimo, che rompeva tutti gli equilibri, deriva da alcuni articoli letti su Ofiuco, una costellazione esistente, che il sole si limita a sfiorare, e che alcuni astrologi chiedevano di inserire.
La proposta aveva un suo senso, perché i calendari antichi erano spesso lunari, non solari, e si basavano quindi sul numero tredici. Il calendario lunare era legato alle grandi dee del matriarcato e al paganesimo, mentre il dodici è basato sul sole e su una visione più patriarcale, diffusa soprattutto dalle religioni monoteiste.

Ho dato a ognuna delle dodici razze di Asteria i tratti caratteriali più tipici dei dodici segni, e i nomi dei luoghi richiamano il loro pianeta governatore o leggende che lo riguardano. Per la maggior parte dei nomi ho mantenuto un suono greco. Fanno eccezione Aresia (da Ares/Marte) che per il suo carattere marziale ho associato all’antica Roma, e Plutonia, per i cui nomi di persona mi sono ispirata all’ebraico.
D’altronde moltissimi termini del Medio Oriente hanno la stessa etimologia, perché le lingue erano molto vicine. Il termine antico-persiano Kahin ha la stessa radice del Cohen ebraico. Kadeshim e Kodeshut sono altri termini ebraici, anche se la tradizione che ci ho collegato è quella babilonese (che era molto simile).
Per alcuni segni, dove il pianeta governatore era identico, ho cercato un’altra divinità protettrice che avesse le stesse caratteristiche. Un esempio è Istaria, che corrisponde al segno del Toro, governato da Venere (come la Bilancia). In questo caso l’ho sostituita con Ishtar, divinità babilonese con attributi molto simili a Venere/Aphrodite, così come la fenicia Astarte, che ha la stessa radice fonetica (da qui sono derivate la parola “astro” e i termini inglese e tedesco “star/sterne”). La scelta mi ha permesso di mantenere la tradizione simbolica e al tempo stesso creare una differenza.

Eredità Di Tenebre E Stelle (IL TREDICESIMO SEGNO #1)
Le leggende di Asteria narrano di un’antica guerra e di dodici paladini che
salvarono il mondo da Shaitan, il Dio Oscuro, e dalla sua razza, per poi
fondare i dodici regni, separati da rigidi confini. Questo per scongiurare la
profezia su un ritorno di Shaitan, ma soprattutto per evitare il diffondersi della
maledizione che colpisce i figli di razze diverse. Diciassette anni fa però, due
ragazzi innamorati hanno sfidato le leggi. Un’eclissi ha preceduto la nascita di
due gemelli e la comparsa di una nuova costellazione: la tredicesima.Asteria, oggi
Sheratan ha da poco appreso di essere adottato. Quello che non sa è che il
ragazzo misterioso che gli appare in sogno è suo fratello gemello, Ahriman,
che sta spezzando a uno a uno i sigilli della prigione del Dio Oscuro. Con lui
c’è Melqart, ultimo della sua razza che, con l’aiuto dei popoli nomadi delle
Terre di Nessuno intende sottomettere i dodici regni. Quando l’invasione
comincia, Sheratan inizierà la ricerca degli antichi paladini, che lo porterà a
scontrarsi con la realtà che riguarda le proprie origini.TRAILER
SULL’AUTRICE
Laura Baldo è nata e vive a Trento. Ha la passione per la lettura, i viaggi, gli animali, l’opera lirica e, di recente, la scrittura. Alcuni suoi racconti, finalisti o segnalati in concorsi, sono stati pubblicati in antologie e online.
Per la tredicesima razza invece mi sono richiamata all’antica Persia e ad alcune tradizioni zoroastriane (per questo motivo qualche anno fa ho voluto visitare l’Iran). Gran parte dei nomi di luoghi e di persone nelle Terre di nessuno si rifanno a essa. Talvolta ho preferito la versione araba, perché molto simile ma più semplice a livello fonetico.
Insomma, nella costruzione del mondo di Asteria quasi tutto ha un significato o un richiamo a qualcos’altro. Fondere tutti questi elementi e farne uscire una trama coerente, nonché moltissimi personaggi, ognuno con la sua storia personale, è stata una bella impresa. Lascio decidere ai lettori come sia riuscita.
Laura Baldo