Descrizione
Quanto può fare male la verità?
A Boston c’è una piccola casa d’aste e nessuno, davvero nessuno, immagina quello che può accadere quando vengono recapitati lì gli oggetti appartenenti a Eloise Flannery. Non si conosce molto di questa donna, se non che la sua vita è stata segnata da un tragico episodio e che è morta in solitudine nell’immensa Magnolia Hall. Tuttavia, c’è un mistero molto più grande da svelare: tra i suoi effetti personali vengono rinvenuti un violino rotto e un quadro di un pittore famoso, noto per aver dipinto sempre lo stesso soggetto femminile in ogni sua opera.
Eppure, questa volta la donna che viene ritratta è un’altra: non più occhi azzurri come il cielo, ma verdi come il più bello dei prati; non ci sono capelli rossi fiammeggianti, ma boccoli biondi. E tra le mani della misteriosa ragazza un violino, quel violino.
L’attenzione mediatica è immediata, i collezionisti sono in fermento, ma c’è molto di più: quel quadro e quel violino sono il legame con un passato che verrà fuori grazie a lettere, fotografie, oggetti perduti. E sarà capace di raccontare una storia che attraversa generazioni e unisce da un capo all’altro del mondo, tra guerre, lotte interiori, amori dirompenti e affetti devastati dall’egoismo e dal dolore.
Un romanzo storico che parla d’amore, d’amicizia, di legami familiari e che saprà trasportarvi indietro nel tempo, a spasso tra epoche diverse. Ma tutto parte nella Boston degli anni ’80, in una casa d’aste: un violino, un quadro di un pittore famoso che sembra essere un vero mistero, un’identità da svelare e la storia, di intere generazioni, da raccontare.
susitoma –
Penso che questa sia storia scritta davvero bene, che fa riflettere su tante cose, che ci porta a pensare parecchio su come la vita sia imprevedibile e quanto dobbiamo essere grati delle piccole cose. E’ una di quelle letture che vanno svolte con attenzione per non perdere nulla, per assaporare ogni cosa e che ti sorprendono in positivo.
Sono certa che una volta iniziata, sarete anche voi spinti dal desiderio di completarla in fretta per sapere come va a finire e che vi sentirete parte di tutti i protagonisti che l’hanno arricchita con i loro segreti, con quei misteri che si scoprono pian piano mettendo finalmente ogni cosa al loro posto.
M.E.M. –
“Ci rincontreremo un giorno, in un’altra vita. Perché le persone come noi, legate a doppio filo dal destino, si rincontrano sempre e, nelle ingarbugliate spirali del tempo, non si perderanno mai.”
Questa è forse la citazione che ho trovato più forte in tutto il romanzo: più linee temporali scorrono sotto gli occhi del lettore, accomunate da personaggi, vicende, scelte, ma soprattutto rinunce… Rinunce che hanno causato dolore e che si concretizzano nell’animo tormentato di tre personaggi in particolare, che solo nelle ultime righe si ritroveranno insieme, nello stesso luogo.
Olio su Tela è un vero e proprio puzzle. Una sfida che il lettore è chiamato a raccogliere e che, una volta accettata, non potrà più fare a meno di indagare a fondo, come fa Claire, come fa Julian. Lettere che si susseguono sparpagliate e piene di indizi, tre oggetti – un dipinto, un violino e un orologio – legati tra loro e che viaggiano attraverso il tempo portandosi dietro misteri e animi devastati.
Consiglio a chi ama lasciarsi travolgere completamente e a più riprese da una storia – più storie, anzi! – che si avvita a spirale per arrivare sempre più a fondo. 5 stelle da poter assegnare sono poche!