Descrizione
TI PIACERA’ SE
- ami le commedie romantiche non convenzionali
- ami le storie di famiglia e d’amicizia
- ami Roma e i suoi quartieri
«Qui è campo neutro, lì no.
Poi te ‘nnamori, io t’ho avvisato.»
«Di Garbatella?»
«De lei e de me.»
E TU LO SAI?
IL MIX PERFETTO
Trama non scontata, personaggi fuori dal comune e risate con un po’ di lacrime: ebbene sì, parliamo ancora una volta di Laura Nottari. Il suo nuovo romanzo, Made in Garbatella, rappresenta qualcosa di unico e nuovo nel panorama della narrativa e del romance.
PERSONAGGI VIVI E REALI
La storia è ambientata a Roma, più precisamente a Garbatella, che dà titolo e carattere a un romanzo che coinvolge e accoglie il lettore con familiarità dalla prima all’ultima pagina. Parla di famiglia, di seconde occasioni, di divari sociali tanto ampi da fare il giro e tornare a incontrarsi al punto di partenza. È la storia di Lavinia ed Enzo, ed anche di Giordano ed Elisa, e di Claudio e di così tanti personaggi che vi sembrerà di essere lì, con loro, in mezzo ai panni stesi, dove si respira aria di casa e aria di paesi lontani.
IMMERSI NELLA CITTà ETERNA
Made in Garbatella vi spalancherà le porte su un piccolo mondo tutto da scoprire, tra sogni e rimpianti, scelte sbagliate e altre che mai furono più giuste, regalandovi un respiro che porta, come su due binari paralleli, il profumo dei sapori di Roma e quello dei boccioli di ciliegio pronti a fiorire.
robertamoscato87 –
Recensione a cura del blog ROMANCE & FANTASY FOR COSMOPOLITAN GIRLS
Mai abbassare la guardia perché si sa, quando meno te lo aspetti la vita può giocarti un brutto scherzo. Basta un attimo e tutto ciò che appare indistruttibile, si sgretola davanti agli occhi con la stessa velocità con cui una casa diventa polvere sotto la potenza di un terremoto devastante. Sì, potremmo chiamarlo proprio così, la notizia di una falsa paternità rappresenta il cataclisma che distrugge il matrimonio di Lavinia e Claudio dopo otto anni e solleva molti interrogativi.
Chi sarà allora il vero padre del piccolo Giordano?
Dopo un primo momento di legittimo sconforto, però, il ricordo di una notte folle fornisce a Lavinia la determinazione giusta per andare a cercare il vero padre di suo figlio.
Tra una serie di equivoci, avventure più o meno esilaranti, verità non confessate e situazioni paradossali, la storia si sviluppa al pari di una favola contemporanea ambientata a Roma i cui protagonisti rappresentano i modelli standard delle due diverse classi sociali di provenienza. Da una parte, infatti, abbiamo Lavinia, esemplare tipico dell’alta borghesia romana, una ragazza magra, bionda, che è ricorsa più volte alle cure del chirurgo plastico, ben educata, elegante, con un buon lavoro e con la protezione asfissiante della famiglia alle spalle.
Dall’altra parte abbiamo Enzo, un ruspante uomo del popolo, un gigante tatuato dall’aspetto poco rassicurante, una specie di motociclista nato e cresciuto in un quartiere popolare, la Garbatella appunto di cui incarna alla perfezione lo spirito. Lavora con i genitori nel negozio di famiglia, ha una figlia adolescente. E se una vive in un mega appartamento nella zona in della città, l’altro abita in un condominio popolare in periferia.
Le loro realtà sono così diverse, dunque, che è impensabile che possano avere punti di contatto ed Enzo e Lavinia incarnano le caratteristiche dei due mondi alla perfezione. Essi non hanno nulla in comune a parte un figlio ed è proprio per il bene del piccolo che i loro mondi finiscono per avvicinarsi, non senza difficoltà però.
Il risultato è l’inequivocabile scontro sociale tra due stili di vita contrapposti le cui differenze vengono ben sottolineate come in questo caso anche dall’uso del vernacolo. Per questo possiamo affermare che ogni personaggio si muove segue un canovaccio preciso (il coatto da una parte, la snob dall’altra), e il gioco delle parti risulta scontato e prevedibile. Ma nonostante l’ovvietà della situazione la caratterizzazione dei personaggi non si ferma alla sequenza dei luoghi comuni evidenti e superficiali. L’autrice scava in profondità mettendo in luce gli aspetti più intimi e veri dell’animo, così facendo dà a ognuno di loro, protagonisti e non, la possibilità di riscatto. Lavinia, Enzo, Claudio e tutti gli altri personaggi, una volta liberati dal ruolo di “macchiette”, e la leggerezza dei toni lascia il posto ai momenti di riflessione, diventano credibili, persone reali con veri sentimenti e angosce, consapevoli delle proprie paure e dei limiti. Non ci sono perdenti né cattivi, ma solo persone orgogliose e leali.
MADE IN GARBATELLA è dunque il racconto di una bella favola metropolitana la cui forza dell’amore rompe gli schemi esaltando la bontà d’animo dei personaggi. Lo stile scorrevole e ironico, nonché l’alternanza della narrazione con le spiegazioni sui luoghi fornite dall’autrice di quando in quando, rende la storia piacevole e mai noiosa.
Consigliato!