Descrizione
Il Destino del Dio dei Morti è nelle sue mani.
Gli dèi non sono creature di certo semplici. Acheron, il principe degli Inferi è forse la più complessa di tutte. E Lenora, l’Obolo mortale del cui soffio vitale non sembra poter fare a meno, è una sorta di ossessione per lui. Lenora, però, è molto di più di una piccola umana: è a lei che il dio dei Morti ha affidato parte del suo potere. Ed è per lei che Acheron farebbe di tutto.
Se nel primo volume, Requiem d’Inverno, Krisha Skies ci presentava un mondo mortale dalle regole precise, strutturato alla perfezione, in questo secondo volume della dilogia è più di ogni cosa il regno dell’Ade che ci viene mostrato: i luoghi suggestivi, la bellezza delle illusioni create da Acheron solo per far piacere a Lenora, le creature oltremondane che lo provocano e lo spauracchio di guerra all’orizzonte per il dominio sul regno dei morti.
Il Dio della Vita, il Dio dei Morti, la Morte stessa, demoni e giudici dell’oltretomba, in un quadro perfetto e armonioso, che non si limita né nella sua strabiliante bellezza né nella sua crudele malvagità. Eppure, è qui che Lenora inizia a sentirsi a casa, molto più di quanto non si sia mai sentita in vita sua: lontana dalla madre, dall’amato fratello Julian, dal marito violento e dalle regole della Sororitas, Lenora imparerà a conoscersi e a conoscere Acheron.
Legarsi a lui sarà naturale, scoprire a poco a poco un sentimento fiorente, dal profumo di narciso e dalla consistenza di leggeri falene, che sa di proibito e oscuro, ma da cui è ammaliata ormai.
Ma di Acheron può fidarsi?
Quanti segreti le nasconde il principe degli Inferi?
Sta a voi lettori scoprirlo, immergendovi nella lettura di questo volume conclusivo della dilogia.
M.E.M. (proprietario verificato) –
Non so da dove iniziare! È il terzo romanzo che leggo di questa autrice straordinaria e per la terza volta resto senza parole. Ho terminato il libro ieri e ho pianto. Stamattina ancora non facevo che pensarci. “Requiem di Primavera” è un uragano: ti sconvolge, ti travolge, poi ti abbandona apparentemente per afferrarti subito dopo. È un continuo saliscendi di emozioni, positive, negative, dolci, angoscianti, sorpendenti. Lenora acquisisce una forza impressionante lungo l’arco della storia e Acheron è… Beh, Acheron. Un personaggio così perfettamente definito e, soprattutto, profondo nonostante la sua ironia, che descriverlo diventa complicato. In questo secondo volume, l’Ade appare in tutto il suo splendore e il suo orrore, demoni e divinità si alternano attorno Lenora accompagnando lei e il lettore verso un finale sempre più mozzafiato! Senza dimenticare la scrittura dell’autrice: così elegante, leggera, complessa, giusta.
Consiglio caldamente questo romanzo, soprattutto a chi ama lasciarsi sconvolgere dalle emozioni! E l’epilogo è letteralmente da brivido!