Tempo fa lessi alcuni articoli in cui si sottolineava l’importanza della bellezza esteriore nella società moderna: i belli hanno più successo nella vita sociale, scolastica, lavorativa e amorosa e quindi sono sulla buona strada per la felicità, perché il loro aspetto fisico aderisce a certi standard a cui tutti ci atteniamo, magari anche inconsciamente.
Ma la bellezza non era negli occhi di chi guarda? Un osservatore attento dovrebbe riuscire a vedere oltre la facciata e riconoscere valori e virtù o la loro assenza. Ma è possibile se tutti gli occhi adottano gli stessi filtri superficiali? Così per Non merito il tuo amore ho cominciato a pensare a una donna bellissima fuori e ammaccata dentro: Camilla, che attrae la benevolenza di tutti solo per il suo aspetto angelico, ma che nasconde un’anima ferita e dei segreti spaventosi. Poi ho immaginato Stefano, il suo opposto: un uomo buono dentro, ma racchiuso in un involucro sfigurato che incute paura e soprattutto sospetto.
Tutti si fanno delle idee in base a come i due appaiono e hanno reazioni legate al loro aspetto esteriore. Loro stessi pensano di non meritarsi a vicenda: lui perché è brutto, mentre Camilla è bellissima; lei perché si ritiene avariata, mentre Stefano è puro. Sbagliano e non intuiscono la verità, e alla fine chissà se i filtri cadranno e gli occhi vedranno davvero. Comunque, non sarebbe bello se accadesse un po’ più spesso anche nella vita vera?
Samantha L’Ile