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“La Promessa” di Margherita Maria Messina: i primi capitoli in anteprima

PROLOGO

1805 – Capo Trafalgar

I cannoni avevano smesso di scuotere l’aria, le onde e i cieli. Pennoni alti e maestosi di fregate francesi erano spezzati, le bandiere col tricolore, simbolo di una rivoluzione lontana, erano state fatte a brandelli e, lentamente, venivano ingoiate dalle oscure acque del mare. Il silenzio regnava adesso attorno alla Victory, la nave ammiraglia, nel cui cuore si stava spegnendo il suo comandante.

«Come va la battaglia? Come… come va la nostra giornata, Tom?»

Il Capitano Hardy per un attimo non seppe che rispondere. Il medico di bordo lo guardò, consapevole che per il tanto ammirato e temuto Ammiraglio Nelson stava ormai per giungere la fine.

«Abbiamo vinto, signore. L’Inghilterra vi acclamerà per la vostra vittoria contro Napoleone» sussurrò, mentre si inginocchiava accanto a quel corpo ormai malconcio e ricoperto di sangue.

«Le altre navi? Chi è perito?»

«I comandanti stanno controllando ogni vascello, come avete ordinato.»

«Clayton?»

«Se la caverà. Gli hanno curato le ferite.»

Lo sguardo dell’Ammiraglio iniziò a spegnersi lentamente. Prima che gli occhi si chiudessero per sempre, rivolse un’ultima preghiera agli uomini accorsi al suo capezzale.

«Non gettatemi in mare. E… prendetevi cura della mia Hamilton.»

Con le ultime parole rivolte all’amata, Horatio Nelson spirò.

Mentre moriva l’uomo che lo aveva addestrato con maestria e li aveva condotti in quella estenuante battaglia, dispiegando tutte le forze contro un’altrettanta vasta quantità di navi guidate dall’Ammiraglio Villeneuve, Alexander Clayton camminava lungo il ponte della sua nave, danneggiata in parte nella prua e sul pontile. Le carronate avevano svolto il lavoro in modo eccellente, così come il resto dell’equipaggio. E sebbene il cuore si stringesse nel vedere alcuni degli ufficiali ammassati in un angolo, privi di vita, rialzò il capo e osservò ciò che i suoi occhi avevano bramato da tempo. La sconfitta della flotta napoleonica e la vittoria della Royal Navy.

Era stato uno scontro cruento, devastante. Centinaia gli uomini che erano morti, da entrambe le parti. Vite spezzate dalle bordate o inghiottite dalle oscure acque dell’Atlantico.

Quando i suoi occhi incrociarono quelli del Capitano Thomas Hardy, riemerso dalla cabina dell’Ammiraglio, comprese che Nelson li aveva lasciati. Il cuore si strinse nel dolore e, sebbene stanco e spossato dal tremendo dolore che metteva alla prova il suo fisico, tirò la corda e fece discendere lentamente la bandiera inglese.

Come la Inverness, anche le altre navi ammainarono vele e bandiere in segno di lutto. Riportare a casa l’Ammiraglio era la nuova missione.

La voce del suo secondo lo riportò alla realtà. 

«Lord Clayton, è giunta questa dalla Victory

Quando ultimò la lettura della lettera, comprese che le sponde dell’Inghilterra non lo avrebbero rivisto per un po’.

Si passò una mano sulla spalla, avvertendo ancora il dolore dell’operazione, la garza che sfregava contro la pelle e i punti di sutura.

A ferirlo era stata una bordata, solo da poco si era rimesso in piedi. 

E si era ritrovato senza un arto.

Poca cosa rispetto a chi aveva perso la vita.

Vide i viceammiragli, comandanti e i capitani delle altre fregate e vascelli prepararsi a fare manovra e dispiegarsi lungo le acque dell’Oceano.

Lui, invece, avrebbe fatto rotta verso Gibilterra. Avrebbe ricaricato la nave, rimesso in sesto il suo equipaggio e sarebbe partito alla volta delle Americhe. Se per un attimo aveva pensato che quello che era stato il suo passato avrebbe potuto ora diventare il futuro, dovette ingoiare a forza quell’inquietudine che gli era sorta nell’animo. 

Il suo più grande rimpianto sarebbe rimasto lì, chiuso in un baule, seppellito insieme al suo cuore e alla cosa più preziosa che avesse mai avuto.

CAPITOLO 1 – Ammainate le vele

1814 – Al largo della costa inglese

«Buon Dio, Harrison! Ma cosa fate?»

Alexander Hawke, si avvicinò all’uomo che era scivolato sul ponte e gli allungò il braccio.

«Scusatemi, Capitano. Credo di aver passato troppa cera e sono finito con lo scivolare» rispose il ragazzetto minuto, rifiutando il braccio e mettendosi in ordine la camicia insudiciata.

«La prossima volta state attento. Non voglio incidenti sulla mia nave.»

«Sissignore, Capitano!» asserì il giovane mentre tornava al lavoro.

Lord Alexander Clayton, Marchese di Hawke e secondogenito del Duca di Somerset, fece un mezzo sorriso e riprese a camminare verso il timone. Si mise al fianco del suo secondo e scambiò con lui un segno d’intesa.

«Come vi sentite, Capitano? Felice di tornare in Inghilterra?»

«Sono anni che non vi metto piede, presumo di sì.»

«Avete timore di annoiarvi, tornando a casa?»

«Con la resa dei francesi probabilmente non avremo molto di cui parlare. Inoltre, dovrò prendere in mano le redini del ducato. Mio padre è stato abbastanza chiaro nella sua ultima lettera: con la scomparsa di Nathalien, tocca a me portare avanti il nome dei Somerset. Ne avrei volentieri fatto a meno, ma gli impegni di mio padre in Parlamento non gli consentono di occuparsi di tutto. Mio fratello minore sta ultimando gli studi e presto diventerà avvocato. E abbiamo anche il debutto in società della piccola Sophia. Temo, però, che di me si ricorderà poco o nulla.»

«Anch’io ho lasciato mio figlio in fasce e lo troverò già bello che grande e il mio matrimonio ha subito le intemperie di anni lontano da casa. Non vi nego che ho timore di rivedere mia moglie.»

«Sono certo che sarà felice di avere al suo fianco un uomo che si è distinto a Trafalgar e soprattutto nelle Americhe. È stata dura, abbiamo perso tanti valorosi compagni, che non potranno gioire con noi per l’attuale sconfitta di Napoleone. Ma siamo ancora qui, gli renderemo onore.»

«Pensate che vi accaserete?»

«Non credo di essere fatto per il matrimonio. So per certo che mio fratello troverà una buona moglie. Ma io, no. Non sarei il marito ideale.»

Il pensiero di Alexander corse alle parole del medico, dopo i lunghi giorni di malattia al largo delle Americhe. 

Forse non sarete mai padre, milord. 

Avrebbe potuto prendere il posto del fratello per un po’, ma poi sarebbe toccato a Thomas dare la gioia di un erede ai Duchi di Somerset.

«Siete uno degli uomini e dei Capitani migliori che conosca. Non appena sapranno che siete tornato, le dame inglesi faranno di tutto per incontrarvi all’Almack’s

«Sempre se lady Castlereagh non mi farà una ramanzina come col povero Duca di Wellington. Mia madre si è dilettata a narrarmelo nelle sue lettere. Pare che si sia presentato con un abbigliamento poco consono, a detta delle patronesse del ton.  Mi chiedo dove arriveremo se ora una donna può permettersi di sentenziare sull’abbigliamento di uno dei più importanti politici e militari del regno. Povero Arthur.»

Featherstone rise di gusto, tornando a guardare l’orizzonte.

«Siete stato un bravo Capitano, Alexander. Non dimenticatelo. E nemmeno la vostra disavventura a Trafalgar può negarvi una vecchiaia serena insieme a una bella moglie.»

Featherstone si permise, ancora una volta, di chiamarlo per nome. Dopo anni di combattimenti ed avventure fianco a fianco, il Capitano Hawke gli aveva concesso tale privilegio. Quincey Caddy era divenuto quasi un fratello, oltre che un compagno d’armi, e spesso era stato proprio merito del primo Barone di Featherstone – titolo assegnatogli dal Re in persona per le sue imprese in battaglia – se erano riusciti a camuffare la Inverness e non farla avvistare subito come nave da guerra.

«Anche per me è stato un onore servire l’Inghilterra al vostro fianco, Quincey. Dio salvi il Re» gli rispose, con un cenno del capo.

«Dio salvi il Re.»

«Capitano!»

Dall’albero maestro, una voce concitata attirò la sua attenzione.

«Dite pure, Underson!»

«Terra, Capitano! Siamo in Inghilterra!»

***

1814 – Bath

«No, no e ancora no!»

«Anna Arabelle Rightwhite, comportati come una lady degna del tuo rango! Hai ventiquattro anni compiuti, ed è giunto finalmente il momento che tu adempia ai tuoi doveri.»

«Non ho intenzione di subire questa imposizione! Stiamo preparando tutto per la Stagione di Olivia, non per me!»

Il Marchese di Exter sospirò pesantemente e si lasciò cadere sulla poltrona dello studio. Sapeva che Anna avrebbe reagito in quel modo, se l’era infilato nella manica il rifiuto della figlia. Ma era l’unica soluzione possibile per sistemare quella dannata faccenda, come soleva chiamarla Anna.

«Olivia farà il suo debutto, così è stato deciso. Ma tu devi prendere marito, non transigo. La figlia del Marchese di Exter ha dei doveri.»

«Non voglio sposarmi, lo sapete bene.»

«L’uomo che ho scelto è perfetto per te. Io e suo padre abbiamo un’amicizia che ci lega da anni, e il suo buon nome porterà solo prestigio e onore alla famiglia Rightwhite.»

«Di chi state parlando?»

«Il Capitano Hawke sta rientrando a Londra. Io e il Duca di Somerset abbiamo deciso che l’unione fra le nostre casate non porterà altro che bene ai posteri.»

Quel nome le rimbombò nelle orecchie, scuotendole l’animo sin nel profondo. 

«Lord Hawke è qui?»

«Malcom lo attendeva nel porto di Londra già dalle prime luci dell’alba. Sembri sconvolta, mia cara.»

«Sono anni che non vedo il Marchese. Come potete pensare che possiamo gestire un matrimonio?»

«Conosci lord Hawke da quando eri bambina, e l’eco del prestigio che ha portato all’Inghilterra e alla sua famiglia lo precede. Sarebbe uno sgarbo inaccettabile da parte tua se rifiutassi.»

«Lord Hawke è stato via per dieci lunghi anni. Credete che il suo primo pensiero sarà accasarsi? Partirà nuovamente in men che non si dica. E io cosa dovrei fare, intanto? Aspettare a casa che un grosso e presuntuoso…»

«Anna, adesso basta! Non tollero questo tuo atteggiamento. Ti ho sempre concesso libertà, la possibilità di studiare e anche di rifiutare ogni singolo pretendente. Per te ho spesso discusso anche con tua madre, ma ora basta. Non tollererò ancora insubordinazione per una questione che sapevi bene prima o poi sarebbe accaduta.»

«Perché non potete lasciare che sia Olivia a subire tutto questo?»

«Tua sorella non smette di fare i salti di gioia per la Stagione e credi che sia un peso per lei? È ancora in giro con tua madre per acquistare cappellini e stoffe. Saremo fortunati se troveremo presto un partito degno di lei, o mi ridurrà sul lastrico» gli rispose divertito il padre, alzandosi e avvicinandosi a lei.

Anna era rimasta col viso rivolto verso la finestra, e la luce del sole ne carezzava il profilo alto e fine, tanto simile a quello di sua moglie Caroline. La figlia ne aveva ereditato la bellezza, insieme con i bei boccoli neri tipici dei Rightwhite e gli straordinari occhi grigi della famiglia di sua moglie. Era uno spirito libero, lo era sempre stata, sin da piccola, e da questo punto di vista gli somigliava.

Gli occhi nocciola del Marchese la fissarono in maniera intensa, e quando lei si voltò il grigio azzurro del suo sguardo brillò, illuminato dal sole della primavera che splendeva alto su Londra. 

«Se dovessi comprendere che per me sarà una tortura, vi assicuro che non mi sposerò.»

***

Quando i suoi stivali toccarono terra, Alexander inspirò a fondo il profumo della salsedine, affinché i polmoni ne fossero pregni. Gli sarebbe mancato il mare, terribilmente, ma il Commodoro Nighthale aveva dato quelle disposizioni e non poteva disobbedire ai suoi ordini.

Sono certo, Capitano Hawke, che un periodo di riposo gioverà molto alla vostra salute. Dopotutto, a seguito della nostra gloriosa vittoria a Trafalgar siete salpato per le Americhe. La vostra devozione al Re ed all’Inghilterra merita di essere premiata. Sarete convocato presto per essere insignito del mio stesso grado, gli aveva detto.

E alla sua richiesta di rimanere in mare, Nighthale aveva risposto: Sappiamo bene che per un Capitano come voi, la sua nave è come un’amante devota. L’amate appassionatamente e la desiderate senza sosta. Ma il vostro fisico è stato messo alla prova duramente e sono del parere che dobbiate prendere una licenza di qualche mese, se non per un anno intero.

Gli aveva però assicurato che la Inverness sarebbe rimasta attraccata nel porto di Londra, in attesa che lui risalisse a bordo. Siamo sicuri che l’Inghilterra avrà ancora bisogno di voi. 

Alexander dovette ammettere che, a mano a mano che vedeva i bauli scendere dalla nave, il cuore gli si stringeva. Senza dubbio Nighthale aveva avuto ragione: era come abbandonare una casa, una famiglia. La Inverness era stata la sua prima nave, la fregata più veloce e ambita da qualsiasi capitano della Royal. Ed era stata affidata a lui. 

Al fianco dell’ammiraglia Victory, seguendo gli ordini di Horatio Nelson, si erano battuti senza tregua contro Villeneuve e le forze francesi. Il suo Ammiraglio, colui che lo aveva istruito e preso sotto la propria ala durante la scuola nautica, aveva perduto la vita, tornando in Patria con uno stuolo di fregate a proteggerlo. Alexander, invece, non era tornato. Per esplicita richiesta della Royal e in parte per volontà personale. Di Horatio Nelson ne avrebbe sempre ricordato la forza e l’arguzia, e il destino aveva anche deciso di fargli condividere le medesime ferite fisiche.

La voce del secondo lo ridestò dai pensieri.

«Capitano, guardate, vostro padre.»

I profondi occhi di Hawke intercettarono quelli altrettanto blu e vispi del Duca di Somerset che, in elegantissimi abiti, ammirava la slanciata figura del figlio. Alexander ebbe un moto di commozione e imbarazzo: rivedere il padre dopo anni era un tuffo al cuore, come lo era stato quel lontano giorno in cui era salpato con la sua nave. Avrebbe preferito indossare un’uniforme decisamente meno sgualcita e sbiadita, rendersi presentabile. Ma, in fondo, anche a lei era affezionato.

Strinse la mano a Featherstone, augurandogli buona fortuna e strappandogli la promessa di venire a trovarlo a Londra, insieme con la dolce consorte, non appena gli fosse stato possibile.

A grandi falcate si avvicinò al padre, il quale spalancò le braccia e lo tenne stretto.

«Sei salvo. Sei tornato a casa.»

«Ne dubitavate?»

«Assolutamente no. Non quando il miglior uffciale della Royal Navy è mio figlio.»

«Sono solo un Capitano.»

«So per certo che il Re molto presto ti darà la giusta onorificenza. Bentornato a casa, Capitano Hawke.»

Alexander sorrise. «Grazie, Vostra Grazia.»

CAPITOLO 2 – Profumi del passato

Il tragitto che condusse la sontuosa carrozza del Duca di Somerset dal porto di Londra sino ad Hawke’s Manor non fu breve. Alexander si ritrovò ad ammirare le nuove costruzioni in stile palladiano, per la maggior parte delle facciate, e la netta distinzione fra i vecchi docks londinesi e le parti di recente edificazione che pullulavano nella fiorente zona di Hyde Park. 

«Sembra quasi che tu a Londra non ci sia mai stato.»

«Profumi, odori… mi sono familiari. Ma ciò che osservo è molto lontano dai miei ricordi. Noto, inoltre, che il Re non ha badato a spese, così come tutta la nobiltà. Ci sono delle residenze decisamente… lussuose

«L’atteggiamento frizzantino di Sua Maestà ha messo in moto tutti i signorotti che sono accorsi in questo periodo per la Stagione, dando il via a una vera e propria gara a chi mostra più magnificenza. Le residenze di città sono state tirate a lustro e tutti cercano di mettersi al centro dell’attenzione.»

«Tranne voi, Vostra Grazia.»

«Un vantaggio nell’essere il Duca di Somerset e avere un rapporto privilegiato col sovrano è che non hai bisogno di metterti in mostra. Bastano gli sguardi degli altri a poggiarti su un piedistallo, salvo poi tentare di farti cadere. Ma ti prego, Alexander, torna a toni più confidenziali. Sai che li ho sempre desiderati dai miei figli.»

«Tenterò, almeno quando non siamo in pubblico.»

«Non sai quanto venga difficile il contrario a tua sorella Sophia. È deliziosa, spumeggiante nella sua tenera età, ma non riesce a trattenere questa sua condotta. L’altro giorno ha scandalizzato tua madre quando mi ha dato un bacio sulla guancia.»

Alexander rise di gusto. «La piccola Sophia… era poco più che una bambina quando sono partito. Non vedo l’ora di vederla. Come sta Thomas?»

«È ancora sui libri. Manca poco e diventerà un eccellente avvocato, e ne abbiamo parecchio bisogno per amministrare le proprietà.»

«Siete sempre del pensiero che affidare a lui tutta la contabilità sia una scelta saggia? Forse dovrebbe fare un po’ di praticantato.»

«La scorsa estate, sir Willoby gli ha affidato parte del proprio patrimonio a Bath. Glielo ha moltiplicato e reso decisamente più redditizio. E senza incorrere in prestiti o compromessi.»

«Un vero genio, il mio fratellino.»

«Credo di aver fatto la giusta scelta nel volerlo indirizzare in questo campo, farà carriera. E tu, sei pronto a prendere in mano l’eredità di famiglia?»

Alexander sospirò sommessamente. «Temo di non avere altra scelta. La mia nave è arenata in un porto e io, forse, devo farmene una ragione.»

Il Duca si sporse quel tanto che bastava affinché la sua mano si poggiasse sul ginocchio del figlio.

«Non vederla come una condanna, Alexander. Hai dato tutto te stesso in questi anni. E non parlo solo della moralità del tuo incarico. Dio solo sa quanto io e tua madre siamo stati in pena per te, senza poterti raggiungere, dopo quello che hai subito. Ma sai bene che ci sono dei doveri da compiere, delle leggi da rispettare. E io non avrei mai infangato il tuo e il mio nome portandoti nuovamente a Bath dopo Trafalgar. Ti ho lasciato in mare, perché so che lo bramavi più di ogni altra cosa. Ma adesso basta: hai bisogno di riposare. La resa di Napoleone attenua il clima politico che abbiamo vissuto in perenne tensione per tutti questi anni. Anche tu, adesso, hai il diritto di deporre le armi. Abbiamo tutti bisogno di pace.»

«Sapete che il mio destino è sempre stato la Marina Britannica.»

«Forse il destino ha deciso di far cambiare strada alla tua vita. Lo ha cambiato a chiunque in questi anni. Ma adesso sei qui, di nuovo a casa. Ed è giusto che tu costruisca un avvenire, anche come mio futuro erede.»

«So già dove volete andare a parare, e la mia risposta è no.»

«Sapevo che lo avresti detto, ma son spiacente di comunicarti che ho già deciso per te.»

Alexander inarcò un sopracciglio e divenne teso.

«Che cosa avete fatto?»

«Io e il Marchese di Exter abbiamo deciso che le nostre famiglie si dovranno unire. E la scelta è ricaduta su te e Anna.»

Gli occhi di Alexander si fecero piccoli e vibrarono al solo udire quel nome.

«Che cosa? Anna? Quella Anna?»

«Sì. Quella Anna.»

«Quando sono partito doveva debuttare, non è possibile che stiate parlando di lei.»

«Lady Rightwhite ha avuto, come posso dire, numerose riserve nel voler concedere la mano ai suoi tanti pretendenti. Fortunatamente per te, è diventata una graziosa fanciulla ed è ancora in età da marito.»

«E non vi siete chiesto il perché? Avrà ancora quel detestabile carattere e sarà una ribelle.»

«E invece posso dirti che ha modi molto educati, suona il piano e ha uno spiccato intelletto. È davvero gradevole udirla parlare. Inoltre, è una delle protette di lady Castlereagh.»

«Un diavolo travestito da angelo.»

«Anche tu avevi delle colpe da ragazzo, non facevate che litigare. Ma in questi anni siete maturati entrambi. Sarà una moglie devota e rispettabile.»

«E credete che vorrà un marito deforme come me? Padre, siate serio.»

«La mancanza di un arto non ha mai bloccato la possibilità di vivere un’unione serena.»

«E se fossi sterile? Vi ricordo che ho preso il vaiolo nelle Americhe. Condannarla a una vita senza figli sarebbe ingiusto.»

«Non trovarmi cavilli, sono certo che tu sia nel pieno del tuo vigore. A tutto, comunque, c’è rimedio.»

Alexander rise amaramente. Tutta la situazione aveva dell’assurdo e non poteva davvero credere a ciò che le sue orecchie avevano appena sentito. 

«Lei non accetterà mai. Ne sono più che certo.»

«Suo padre e io concordavamo da tempo un’unione del genere. E il tuo ritorno in Patria è stato il segno che attendevamo.»

«Se Anna è rimasta quella che rammento io, sono certo che non sarà un’impresa facile. Quando dovrei incontrare la mia deliziosa fidanzata?»

«Sicuramene la incontrerai al debutto di tua sorella e della sua; dopo organizzeremo il fidanzamento. E riusciremo ad avere una licenza per un matrimonio entro tre settimane.»

«Siete certo che sia il destino ad aver voluto tutto questo, o voi lo avete inavvertitamente spinto verso i vostri progetti?»

«Il destino non tiene quasi mai conto del libero arbitrio, ma io sono pur sempre il Duca di Somerset.»

Hawke’s Manor era una deliziosa residenza su più piani, costruita a pochi chilometri da Hyde Park, al centro di una delle più importanti arterie della città di Londra. I lavori di edificazione erano stati avviati nei primi del Settecento, e solo in seguito la tenuta era stata rimodernata a seconda dei gusti e delle disponibilità della famiglia, sino a quando il Duca di Somerset aveva optato per uno stile più sobrio in facciata e l’ampliamento di alcune sale destinate ai ricevimenti. E, come Alexander aveva immaginato, in quei dieci anni di assenza non era cambiata. 

I balconi erano ancora ricolmi di fiori bianchi e piante esotiche provenienti dall’Egitto e dalle Indie. Suo padre ne era un estimatore e non mancavano mai, sin da quando lui ne avesse memoria. 

Quando scese dalla carrozza, il pesante portone nero venne aperto e dinanzi a lui si spalancò il sorriso della madre. 

La vide scendere i gradini con tutta l’eleganza e la delicatezza che la distingueva: lady Henrietta era bella, lo era sempre stata. I capelli castani erano diventati più chiari, color miele, ma la pelle era priva di segni del tempo, sebbene gli occhi mostrassero uno sguardo più maturo e sempre ligio alla pacatezza.

«Madre…» le disse, sfiorandole la mano con un cortese baciamano, per poi rialzare lo sguardo e incontrare gli splendidi occhi verdi che brillavano come le valli della Scozia.

Lei rimase ancora qualche attimo in silenzio, poi lo strinse in un abbraccio carico d’affetto e amore. 

Poco consono a una nobile. 

Poco appropriato per la Duchessa di Somerset.

Ma obbligato per una madre che aveva atteso il figlio per più di dieci anni.

«Perdonami, ma temo di aver perduto ogni parola. Posso solo dire bentornato a casa, figlio mio. Sono così fiera di te.»

Il cuore di Henrietta si era fatto stretto, e per ben più di un motivo: la gioia, in primo luogo, le era scoppiata in petto al solo vedere la figura elegante di Alexander, rammentandole che non era più lo smilzo ragazzino che era partito tanti anni prima. Dinnanzi a lei vi era un uomo, un Capitano benvoluto e stimato da tutta l’Inghilterra. Poi gli occhi corsero alla manica della giacca che era rimasta libera di svolazzare nella leggera brezza che soffiava spesso in quei mesi.

Il dolore si acuì, immaginò quanto dovesse essere stato doloroso e difficile per il figlio. Per lei, continuare a servire la Marina sembrava decisamente contro ogni logica. Ma lui era testardo e aveva preferito restare in mare, combattere lontano dagli affetti e dedicarsi in modo instancabile alla propria carriera. Anche senza un braccio e con svariate cicatrici.

Tutto sommato, quando Henrietta aveva saputo che sorte fosse toccata agli altri membri della Royal Navy, aveva pensato che il figlio dovesse essere nato sotto una buona stella, che Dio lo avesse protetto. Che avesse ascoltato, almeno per quella volta, le sue preghiere.

Gli carezzò con le dita tremanti il volto, parzialmente imbrunito dal sole, e la folta capigliatura castana che tanto lo facevano simile a lei. Fili luminosi si stagliavano lungo le ciocche e un accenno di barba evidenziava il mento marcato ed elegante.

Sì, suo figlio era decisamente un uomo.

«Non piangete, madre. Sono qui. E credo proprio che resterò a lungo.»

«Sia ringraziato il cielo che non ti abbiamo perso quando il vaiolo ha colpito le navi nelle Americhe. Il tuo spirito è forte, l’ho sempre sostenuto. Hai la tempra di tuo padre e tuo nonno. Oltre al mio sangue scozzese nelle vene.»

«Buon sangue non mente mai, Vostra Grazia.»

«Eccomi! Eccomi! Dov’è? Dov’è mio fratello?»

Una vispa ragazza dalla lunga chioma dorata si affacciò dal portone: occhi intensi e blu, come i suoi, fisico ancora asciutto e pelle candida, con un corpo fasciato in un abito giallo dalle rifiniture bianche. 

Quando gli si avvicinò, Alexander notò le guance colorirsi e un altro sorriso entusiasta palesarsi sul suo volto.

«Fratello! Alexander! Sei tu!»

«Sophia…»

La giovane gli saltò al collo e lo strinse, costringendolo a piegarsi in avanti per la differenza di altezza. Sophia gli schioccò un bacio sulla guancia. 

«Eravamo tutti in pena per te! Sei a casa, sei finalmente a casa!»

Il fratello la strinse col braccio sinistro, sollevandola leggermente da terra. Se la stanchezza del viaggio non si fosse fatta sentire, era certo che l’avrebbe librata in aria. Sophia era leggera e delicata, come le piume.

«Dà respiro a tuo fratello, tesoro. E rientriamo in casa, sono certo che un buon bicchiere di brandy lo ritemprerà» sentenziò il Duca mentre porgeva il braccio alla moglie, varcando la soglia di casa.

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Joey Potter

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Joey Potter ha sempre amato il profumo delle librerie. Vive con la sua famiglia in una piccola città.
Autrice di historical romance e contemporary romance. Ha una dipendenza dai biscotti e dalle serie tv. Anima vintage, adora tutto ciò che rimanda ad epoche passate. Fosse per lei passerebbe la vita a scrivere romanzi, contemplare la bellezza dell’autunno e indossare bellissimi abiti ottocenteschi.
Il suo sogno è possedere una piccola biblioteca e un giardino pieno di fiori, nei quali rifugiarsi in compagnia dei suoi sogni di carta e inchiostro.

Per Words Edizioni esordisce con il primo volume della dilogia contemporary The Secret Kiss.

Kiara Maly

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Kiara Maly abita in un paese in mezzo alle campagne del parco sud milanese. Laureata in Lettere Moderne, lavora nell’ambito della formazione sanitaria. È sposata e ha due figli vivaci che la tengono attiva. Ha sempre amato scrivere, ma soltanto pochi anni fa si è convinta a mettere nero su bianco le innumerevoli storie nate dalla sua immaginazione.

Dopo un breve periodo di self publishing, ha pubblicato i suoi romanzi con Case Editrici italiane. Le piace sperimentare e approfondire tematiche per lei importanti, mostrandole sotto una luce nuova. Il suo obiettivo è regalare emozioni attraverso il piacere della lettura. È anche una lettrice compulsiva e appassionata di romance, il suo genere di comfort. Non le dispiace comunque spaziare tra i generi e talvolta avverte il bisogno di staccare un po’ e dedicarsi a
un bel classico.

Come autrice e lettrice, è attiva soprattutto su Instagram. Ha anche un profilo Facebook.

Milena Zucchetti

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Milena Zucchetti è nata a Roma nel 1973. Laureata in Lettere con indirizzo storico, lavora part-time presso una associazione di categoria. È sposata e ha due figli di 14 e 17 anni. Della famiglia fanno parte anche due cagnolini. Vegetariana e amante degli animali, adora fare lunghi viaggi lungo le strade della vecchia Europa. Si definisce lettrice onnivora, spazia dal romance ai classici con una
predilezione per la narrativa anglosassone.
Ha sempre scritto e tenuto tutto nascosto in un cassetto, finché nel 2019 ha deciso di prendere in
mano le sue amate storie e dargli la possibilità di essere lette.

Sono disponibili tre suoi romanzi:
“Innamorarsi a colazione”, More Stories, ottobre 2020 – “My best goal”, Dri Editore, giugno 2021 –
“Come un ex a ciel sereno, Dri Editore, luglio 2022

Attualmente ha un contratto in essere con una casa editrice per la prossima pubblicazione di un romance storico (seconda metà di febbraio 2024). Sta inoltre decidendo quando ripubblicare un romanzo sentimentale di cui ha riacquisito i diritti.

Priska Nicoly

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Priska Nicoly è una scrittrice italiana che vive a Londra. Laureata in psicologia, ha una passione per il Diciottesimo Secolo che l’ha portata a condurre decenni di ricerca. Si occupa soprattutto di narrativa storica con un focus su ambientazioni inglesi e americane, e dal 2021 gestisce una pagina Instagram con contenuti divulgativi sulla storia del Settecento. Ha scritto diciotto romanzi, tra cui la saga di “Where I Belong”, che comprende cinque libri, e la dilogia “Drew Halliwell”. Su Amazon, le sue opere hanno superato il milione di letture. Nel 2023 il suo racconto “Lunamorte” è arrivato finalista al Premio InediTO Colline di Torino. 

Jay
Del Gelso

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Nata sul finire degli anni ’80, Jay Del Gelso vive nell’entroterra calabrese con la sua famiglia. Da sempre innamorata della storia e della letteratura inglese, le studia per passione e le insegna per mestiere. 

Nel tempo libero, muovendosi con i suoi alter-ego – jaybree ed ethelincabbages – nel variegato mondo della creatività amatoriale online, si diletta a raccontare di personaggi impigliati nelle complesse sfide della vita, più o meno, comune.

Sara
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Sara Maffei è nata a Verona nel 1985 e sta vivendo molte vite in una. 

Dopo la laurea è stata guida turistica, insegnante d’inglese, redattrice ed editor, per poi approdare al mondo della finanza, nel quale lavora tutt’oggi. 

La passione per la scrittura, però, non è mai cambiata.

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Simona La Corte, classe ’88, vive nel palermitano insieme al marito e alle due figlie. Appassionata di libri, cinema e musica, si definisce una “creatrice di storie dal cuore romantico e dall’anima rock”. Ha esordito nel 2019 in self-publishing con Anima e Corpo, il primo volume della serie bestseller music romance Black Hearts’series. Nello stesso anno, ha iniziato la collaborazione con Dri Editore e con il blog letterario A libro aperto.

Avevo un sogno nel cassetto: mettere le ali alle mie storie. Un giorno ho aperto quel cassetto ed esse hanno spiccato il volo.

Amanda Fall

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Classe 1990, una laurea in Giurisprudenza (2015) e una in Economia Aziendale (2021), Amanda Fall ha una grande passione per la scrittura e i libri fantasy. Ha passato gli ultimi anni della sua vita tra Castellammare di Stabia, Napoli, Londra e Firenze, trascinandosi dietro bauli di libri e bagagli di idee per animare la punta della sua penna. Nell’autunno del 2020 ha partecipato al contest di #librisottolineati e New-Book Edizioni. La sua citazione appare nel libro “La storia d’amore più bella del mondo” di Gaetano Berardinelli e Antonio Roberto. Nel dicembre 2020 ha preso parte alla raccolta natalizia “Christmas Red” (Segreti in Giallo Edizioni) con un racconto dal titolo “Ricordi legati al cuore da un filo di brina e cristalli di ghiaccio”. Le streghe di Moonvalley, pubblicato il 19 luglio 2021 da Segreti in Giallo Edizioni è il suo romanzo d’esordio.

Arya Sophia Curter

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Arya, classe 1995, vive a Bologna dividendosi tra libri e numeri.

Ha unito la passione per i libri e la fotografia facendo post su Instagram e sul suo blog per consigliare i libri che legge accompagnandoli con opinabili pareri.

Ha trovato nella scrittura un luogo in cui rifugiarsi e, qualche volta, molto raramente, trovare risposta ai suoi deliri personali.

Rebecca Quasi

Rebecca Quasi è lo pseudonimo di una signora di mezza età che insegna da circa trent’anni alla scuola primaria.

Nel tempo libero le piace leggere, scrivere, andare a teatro e passeggiare.

juls way words edizioni

Juls
Way

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Juls Way, classe 1994, è un’archivista marchigiana trapiantata in Emilia. Urbinate di nascita, si è laureata in lettere moderne e in storia dell’arte.

Cresciuta a libri, Guccini e Platone, è un’inguaribile romantica; ama il cinema, le serie tv – soprattutto i period drama – , il sarcasmo e andare in giro per mostre e musei. Il suo sogno è di vivere a Parigi, in una mansarda arredata in stile anni venti, con vista sul Quartiere Latino.

Inventa storie da quando ne ha memoria, ma La seconda moglie è il suo primo romanzo. 

Laura Vegliamore

Laura è nata a Roma nel 1989. Dopo essersi diplomata in recitazione all’Accademia Internazionale di Teatro si è trasferita a Parigi dove ha vissuto per tre anni, lavorando come agente museale.

Appassionata di storia e luoghi antichi, lettrice devota fin dall’infanzia, ha sempre adorato scrivere e, una volta tornata in Italia, si è decisa a dedicarsi a questa passione anima e corpo.

Per Words Edizioni esordisce con il romanzo di narrativa contemporanea Novembre.

tomasiello

Susy Tomasiello

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Susy Tomasiello nasce a Napoli con una grande passione per la lettura. È per questo che ha deciso di aprire un blog sui libri “I miei magici mondi” dove condivide pensieri e opinioni sulle varie letture perché non riesce a stare un solo giorno senza leggere. Ha un’altra passione che però coltiva da sempre ed è quella della scrittura.
Cominciando con il self publishing, ha poi intrapreso la strada con piccole case editrici e adesso i suoi libri sono disponibili su Amazon in formato digitale e cartaceo, e quelli con Words Edizioni anche in libreria. Scrive romance non solo perché ama leggerli, ma perché crede che i sogni possano realizzarsi, basta solo crederci e, almeno nei libri, predilige il lieto fine.
Ecco i titoli: Un marito per la mamma (Self Publishing 2017), Note d’amore (Self Publishing 2019), Quando tutto cambia (Collana Starligh 2020), Frammenti di noi (More Stories 2020), Voglio solo te (Self Publishing 2021), Sei la parte migliore di me (Words Edizioni 2021), Julia e il Natale da salvare (Self Publishing 2022), La ragazza in blu (Words Edizioni 2022)

krisha skies

Krisha Skies

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Krisha Skies esordisce ancora liceale pubblicando il primo romanzo con il suo vero nome. Seguono altre tre pubblicazioni, quasi tutte di genere fantasy.

Dopo aver conosciuto la piattaforma online “Wattpad” e aver cominciato a pubblicare le sue storie proprio con lo pseudonimo di Krisha Skies – che omaggia la protagonista del primo romanzo fantasy scritto a quattordici anni e rimasto inedito –, nel marzo 2021, con lo stesso pseudonimo, pubblica per la casa editrice Horti di Giano “Dark Wings”, primo libro del Ciclo delle Ali Oscure.

Laureata in Lettere moderne, oltre che della scrittura, della lettura, del cinema e dei manga, è sempre stata un’amante dei viaggi.

Oggi si divide tra il lavoro, la famiglia e la passione per la narrativa fantastica.

Anita sessa

Anita Sessa

Casse 1988, è di origini campane. Di professione giornalista, da qualche anno scrive per passione.

“Jordan+April” è il suo primo romanzo. Inizialmente autopubblicato su Amazon, ora pubblicato nella sua nuova versione targata “Butterfly Edizioni”.

La stessa casa editrice ne ha pubblicato anche il seguito “April”. Ha all’attivo anche: “You are my Superhero” e “Ricordati di me”, entrambi disponibili sulla piattaforma Amazon in versione ebook e cartacea; il romance ad ambientazione storica “La sposa inglese” e il romance contemporaneo “Parole”, entrambi pubblicati con una casa editrice veneta.

Da novembre 2019 è l’editore responsabile della casa editrice Words Edizioni.

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Paola Russo

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Vive felice in un piccolo paese della Bassa Friulana con un marito maschio alfa e un figlio che, per l’innata inclinazione alla menzogna e alla contrattazione, molto probabilmente da grande farà l’avvocato o il truffatore. È una donna dotata di pessima memoria (ciò nonostante non dimentica mai una promessa fatta), maldestra e distratta (eppure concreta e affidabile) e pigra (ma nel senso buono del termine).
Adora ascoltare la buona musica (o, per meglio dire, quella che lei ritiene essere buona musica), guardare serie televisive e i late show in lingua originale (preferibilmente sottotitolati), ascoltare podcast divulgativi che le amplino la mente (cosa di cui sente il bisogno) ed essere circondata dalla simmetria e dall’ordine (entrambe non più pervenute da quando è diventata una mamma). Detesta l’attività fisica in tutte le sue forme possibili (a esclusione del sesso), la matematica (a cui augura di morire) e le scartoffie burocratiche (qualcuno dovrebbe punire severamente chi le ha inventate).

Leitmotiv: trova la tua passione, coltivala e sarai più felice.

Simona Pugliese

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Classe 1987, una laurea magistrale in lingue e letterature moderne, Simona Pugliese è nata e vive a Catanzaro con la famiglia e tre distributori ambulanti di pelo e fusa.

“Ti lascio la mia vita” è il suo romanzo d’esordio.

Beatrice
P.

Beatrice inizia a scrivere per disperazione, durante un inverno trascorso in un paesino di montagna dove l’unico passatempo era quello di evitare il congelamento.

Alla fine di quell’anno di supplenza, Beatrice aveva imparato a mungere le mucche e a scrivere romanzi rosa.

Usa uno pseudonimo perché teme il giudizio dei suoi alunni, che non immaginano quanto spesso la loro professoressa di italiano usi parolacce fuori dall’aula, e dei suoi amici, che non immaginano di vivere delle vite che qualcuno ha pensato bene di romanzare.

Come quando fuori piove è il suo romanzo d’esordio.

Estelwen Oriel

Estelwen Oriel

Estelwen Oriel è nata a Milano il 24 novembre 1989. È cresciuta a Godiasco, un piccolo paese a ridosso dei colli dell’Oltrepò Pavese, luogo in ha dimorato fin dall’età di quattro anni.

La natura si è presto rivelata la sua principale musa e ancora oggi Estelwen trova in essa la linfa vitale, ispirazione e pace.

Ha immaginato nel tempo un mondo ricamato intorno al suo spirito, ai sogni dell’anima e alle più profonde meditazioni. In questo mondo, chiamato Tiristel, ha ambientato i suoi romanzi.

“Parlare della realtà senza parlare della realtà” è la prima legge che segue durante la creazione delle sue opere.

Nel 2018 esordisce con la silloge poetica “Il pianto dei salici” e nel 2019 pubblica la novella “L’immortale che ascoltava il vento”, opera di apertura della saga ambientata a Tiristel.

Laura Nottari

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Laura nasce nel 1981 a Roma, dove vive tutt’ora insieme ai suoi due cani e un compagno che la sfama. Appassionata di serie tv, film horror anni ’80 e buon cibo, adora passare il suo tempo a non fare niente eccetto sfornare libri e allevare alghe palla. Dopo anni di scrittura ‘nascosta’, Laura prende coraggio e pubblica in self il primo volume di Away, un time travel romance che porta dentro di sé gli influssi di anni di gioco di ruolo medievale e cultura nerd.
In seguito, l’autrice passa a sfumature più delicate, pubblicando due romance storici: Corrispondenza Imperfetta e Onorevole Proposta, entrambi ambientati nel 1800. Al terzetto si aggiunge infine A Star is Porn, edito dalla Hope Edizioni, libro che si distacca completamente dai predecessori per i suoi toni ‘hot’, comici e spigliati.
In veste di autrice adora il genere romance, ma ancor di più i cliché di cui è fatto. Le piace sfruttarli, capovolgerli, riempirli di un po’ di stranezza e perché no, quotidiana banalità.
Come lettrice, preferisce l’horror. Laura potete trovarla su Facebook, se avete voglia di foto di cani.

barbara morini words edizioni

Barbara Morini

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Barbara Morini è lo pseudonimo con cui una anonima impiegata della provincia di Treviso ha deciso di pubblicare il suo primo libro.

Nata nello stesso anno della mitica Route americana, è cresciuta a pane, libri e musica ascoltata tra radio e musicassette. Animata dal fuoco della passione per la lettura, ha passato l’adolescenza in compagnia dei classici.

Negli anni ’90 ha iniziato ad attraversare mondi sconosciuti con la letteratura fantasy e per ragazzi. All’inizio del nuovo millennio si è approcciata al mondo del romance, senza abbandonare gli altri generi.

Senza davvero crederci fino in fondo ha scritto e pubblicato la sua prima storia su Wattpad, che ha riscosso un successo incredibile e che si appresta a diventare ora il suo primo libro edito Words Edizioni.

E ora, giura solennemente che non smetterà più di scrivere.

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Margherita Maria Messina

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Semplicemente Meg. Classe 1989, è siciliana e nelle sue vene scorre il sangue della sua madre naturale, l’Etna. Laureata in Storia dell’Arte, è specializzata in conservazione e restauro dei beni archivistici e librari. Ha conseguito un Master aziendale in Editoria.

Ama la storia, soprattutto l’epoca medievale e l’Ottocento. I suoi primi amori ed eterni fidanzati sono stati Dracula, Heatcliff e Erik (Il Fantasma dell’Opera), ed è cresciuta con le opere liriche e il power metal.Divora libri, unico cibo che sazia il suo animo, insieme con la pizza e il tiramisù; li scrive anche, e ci si perde dall’età di sette anni. Adora i gatti e vagare nei boschi, soprattutto con la Luna piena. Di storie ne ha tante da raccontare, ma Beyond the Veil è il suo romanzo d’esordio. Ha poi pubblicato La Promessa, Sleeping Sun e Lacrime di Elicriso.

Dal 2020 si occupa del magazine Libri & Parole per Words Edizioni (prima come grafica poi come redattore responsabile). Dal 2021 è Responsabile Marketing e Webmaster del sito web Words Edizioni.

Maria Erika Martino

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Laureata in Lingue e Culture Straniere all’Università di Napoli “L’Orientale”, vive in provincia di Caserta e lavora come insegnante di lingua e cultura inglese allo scopo di corrompere giovani menti alla letteratura, al fantasy e alla lettura in generale. Ama la natura, i tramonti e le strade deserte, ed è profondamente convinta che creatività e immaginazione siano i più grandi poteri della mente umana.

Nel 2022 ha pubblicato per Words Edizioni il primo volume della trilogia fantasy Siryon dal titolo Il Cavaliere, seguito dal secondo capitolo, L’Erede (Novembre 2023). Per la stessa casa editrice ha scritto il racconto “Sotto l’albero” (incluso nella raccolta natalizia a scopo di beneficienza “Let it be Christmas”, 2021, 2022), un contributo sulla rivista “Libri&Parole Magazine” in occasione dei 130 anni dalla nascita di J.R.R. Tolkien, e il racconto a puntate Il giardino delle Fate per la stessa rivista. Solo per gli iscritti al canale Telegram della casa editrice, è disponibile un racconto che precede gli eventi della trilogia di Siryon, dal titolo Per Natale (2022).

Rita Mariconda

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Nata a Torino ma irpina di adozione si è dedicata alla scrittura quando la sua vita ha rallentato l’andatura.

Ha esordito con due romanzi storici ma ama scrivere anche polizieschi.

Il tratto dominante che emerge nei suoi lavori è l’ironia.

jessica marchionne words edizioni

Jessica Marchionne

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Nasce a Sezze nel 1991.

È laureata in ‘Editoria e scrittura’ e ha continuato a frequentare corsi e tirocini anche dopo gli studi nella speranza di trasformare la sua passione in lavoro.

Legge da sempre qualsiasi genere anche se predilige il fantasy e lo storico.

Ha un blog ‘Luce sui libri’ dove recensisce libri di autori emergenti e dispensa ogni tanto qualche consiglio. Ama i videogiochi, gli animali e pensa che l’autunno sia la stagione che meglio le si addice.

Con Le Campane di San Pietroburgo fa il suo esordio in Words Edizioni.

lanna

Carlo Lanna

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Nato a Caserta trentasei anni fa, Carlo di professione è giornalista di spettacolo e collabora per IlGiornale.it. È laureato in Legge e in Scienze della Comunicazione. Divora film e serie tv di tutti i tipi fin dall’adolescenza, ama follemente le saghe urban-fantasy e i dark romance.

La scrittura è nel suo DNA, ma solamente cinque anni fa è tornato a picchiettare le dita sulla tastiera e a navigare con la fantasia dopo un lunghissimo periodo di silenzio.

Ha pubblicato svariati racconti brevi su diverse antologie. Ha esordito con “Scegli il nostro destino” (Gilgamesh Edizioni) nel luglio 2019. “Il colpo di fulmine non esiste” (2020) è il suo secondo romanzo, il primo della serie NY Lovers, pubblicata con Words Edizioni. Seguono Never Say Never e Anime Imperfette.

improta

Salvatore Improta

Nasce a Napoli nel 1979 e si trasferisce a Bologna nel 2001. Nel 2002 apre un blog sul quale pubblica racconti alcuni dei quali selezionati in raccolte di autori emergenti. Nel 2017 vince due importanti contest nazionali di scrittura: Coop For Word con Metrò on the book pubblicato nella raccolta Cado come neve (ed. Fernandel) e sul Resto del Carlino di sabato 16/09/17 e Scriba Festival della Bottega Finzioni (Carlo Lucarelli) con il racconto Dove devo firmare. È pubblicato nella rivista PostScripta (ed. Atlantide) con il racconto È arrivata primavera; nella raccolta Sette son le note (ed. Alcheringa) con il racconto All you need is love but you don’t know. Nel 2018 viene pubblicato in ebook il suo libro d’esordio Brucia (ed. Geekoeditor). Nello stesso anno si classifica tra i vincitori del premio nazionale “Tuttiscrittori” con il racconto Caterina. Nel 2019 il racconto Il primo di una lunga storia è pubblicato nella raccolta, Mille e una storia. Nel 2020 partecipa al contest “Dalla finestra” organizzato da Giulia Ortuso, con il racconto Musica in collaborazione con l’artista e grafica Alessandra Loreti, rientrando tra i selezionati per la pubblicazione del libro “Dalla finestra”.

amalia frontali

Amalia Frontali

Amalia Frontali è uno pseudonimo.

In quanto tale ha la fortuna non di indifferente di poter fare sempre e solo ciò che preferisce, vale a dire leggere, cucinare, passeggiare col suo cane e uccidere piante in vaso.

E naturalmente scrivere.

Amalia scrive dal 2017, sperimentando generi, registri e forme narrative.

Ha un debole per lo stile epistolare e per le ambientazioni storiche e belliche.

Des Anges Words Edizioni Autori

Alba
Des Anges

Milanese, classe 1991, l’altra metà di una ragazza ossessionata dai libri e che dei libri ha fatto il proprio lavoro, dopo una laurea in Comunicazione interculturale, una specialistica in Editoria e un master.

Alba colleziona maialini rosa di ogni tipo e dimensione, venera i gatti, Cristina d’Avena, le torte al cioccolato, e ha un passato da ballerina, pallavolista e pattinatrice su ghiaccio. Su di sé le piace raccontare molte storie, ma ce n’è una che considera l’incipit perfetto del romanzo della sua vita: quando è nata, a metà aprile, in primavera, una nevicata imprevista ha incollato gli sguardi al cielo. Un benvenuto che l’ha sempre fatta sentire un po’ speciale. Si considera un’imbranata cronica e un’eterna bambina che non si sforza nemmeno un po’ di crescere. D’altronde, e non potrebbe essere altrimenti, la sua fiaba preferita è Peter Pan. La ragione per cui ha cominciato a scrivere? L’Isola che non c’è esiste, e si nasconde in quel ponte di parole teso tra fantasia e realtà che lei ama creare e ricreare, per divertirsi, per giocare.

Stars – Il Re di Picche è il suo libro d’esordio e il primo volume di una serie romance che ha visto la luce nel 2014 con Triskell Edizioni, ma che torna per Words in una nuova veste, pronta a splendere.

de martin

Giulia
De Martin

Classe 1991, una laurea in letteratura inglese, una in giornalismo e due anni vissuti in Irlanda, oggi ha trovato la sua occupazione nel mondo del digitale, ma non ha abbandonato la sua passione per i classici e la loro bellezza.
Vive fra le Dolomiti con un pallanuotista e due gatti, Loki e Thor, alternando web e carta stampata, lavorando come modella e viaggiando per l’Europa.

Il romanzo storico è per Giulia il mezzo per trattare temi attuali e riflessioni profonde conferendo al tutto un’anima romantica.
I suoi personaggi, donne forti e determinate che combattono per mantenere la loro posizione e felicità, rispecchiano le giovani di oggi, sognatrici e pragmatiche, che bevono la vita in un sorso solo assaporandone ogni goccia.

Come la pioggia e la Scozia, il suo romanzo d’esordio, ha vinto i Watty’s per la categoria narrativa storica nel 2019, prima di essere pubblicato da Words Edizioni. 

liliana d'angelo words edizioni

Liliana D'Angelo

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Consegue la Maturità Classica nel luglio del 1984 presso il Liceo Classico “P. Giannone” di Caserta, e la laurea in Lettere nel luglio del 1990 presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”; oggi è docente di lettere nella Scuola Secondaria di secondo grado a tempo indeterminato.

Pubblicazioni:
Il Profumo della Viole (2005)
Il Segreto di Villa Camilla (2006)
L’Albero dei Desideri (2007)
Chiedi alla Luna (2008)
Magica Europa (2009)
La Schiava Cristiana (2010)
Come un puzzle (2012)
Le fiabe più belle (2012)
Iris e l’inganno della principessa (2014)
Siamo ragazzi (2016)
Gioco di squadra (2017)
Corri più veloce del vento (2018)

Tutti i romanzi sono editi da Medusa Editrice.
Per Words Edizioni esordisce con La luce dell’alba.

vanna costanzo words edizioni

Vanna Costanzo

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Giovanna “Vanna” , classe 1995, vive a Caserta ed è diplomata in restauro delle opere pittoriche.

Ama profondamente tutto ciò che ha a che fare con l’arte (in qualsiasi campo), gli animali, la natura e la Storia.

Tenta di convincersi ogni giorno di essere nata nel decennio giusto, ma con scarsi risultati.

“La luce calda del tramonto”, primo volume della “Trilogia del Sogno Americano” e precedentemente pubblicato in self-publishing su Amazon, segna il suo nuovo esordio per la Words Edizioni.

Marianna Coccorese

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Nata a Napoli il 19 novembre 1990, è laureata con lode in Comunicazione pubblica sociale e politica alla Federico II di Napoli.

È appassionata di scrittura, musica, arte e sport, in particolar modo di pallavolo.

Sogna di lavorare nel campo delle risorse umane; a dicembre del 2016 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio, Scegli me, con la casa editrice Eden Editori.

A maggio 2019 ha vinto il premio come Autore dell’anno, indetto dal giornale online Napoli Time.

La scrittura è da sempre il modo migliore che ha per esprimersi, scrive principalmente per se stessa, lasciando in ogni libro una piccola parte di sé.

Tatjana Ciotta

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Tatjana scrive dall’età di 15 anni.

Dopo una breve parentesi self-publishing nel 2006 con il romanzo fantasy La voce, ritirato dopo pochi mesi, si cimenta nella stesura di copioni teatrali per l’infanzia (Il Grande Libro delle Fiabe, Il Giardino Segreto tratto dall’opera di F.H. Burnett e La leggenda del tesoro sommerso) in seguito anche interpretati e diretti.

Col romanzo di una vita Olio su tela, iniziato durante gli anni del liceo, riscritto negli anni e giunto alla sua versione quasi-definitiva nel febbraio 2020, rientra nei 90 selezionati del Premio Internazionale di Letteratura Città di Como – VII Edizione e si aggiudica il secondo posto alla Seconda Edizione del Premio Letterario Nazionale Città di Grosseto – Amori sui Generis.

Camin

Gianfranco Camin

Sposato, con due figlie, vive e lavora a Pordenone.

Avido lettore di libri gialli, appassionato di calcio e sport in genere (sempre dal divano, sia chiaro), ama molto i fumetti. In quest’arte per più di dieci anni si è cimentato come autore di storie brevi per la rivista Fame!

Conclusa tale esperienza e avendo ancora molte idee in testa si è approcciato di recente alla scrittura di romanzi di genere poliziesco.

Martina Boselli Words Edizioni

Martina Boselli

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Classe 1990, nasce a Napoli.
Laureata presso l’università Federico II in Filologia Moderna, attualmente insegna in una scuola di periferia.

Scrive praticamente da sempre e su qualunque cosa e in qualsiasi posto si trovi.

Ama il cibo cinese, i tramonti autunnali, il rumore delle onde del mare, andare al cinema, perdersi tra i vicoletti della sua città, cantare a squarciagola mentre è in auto, leggere fiabe la sera insieme a sua figlia, guardare serie televisive una dopo l’altra e chi pratica gentilezza e sorrisi a caso, perché non se ne vedono mai abbastanza.

Non va d’accordo con la matematica, con chi non mantiene le promesse, con chi non ha a cuore il cuore degli altri e con i parcheggi.

Un giorno spera di poter vivere a Parigi e se ciò proprio non dovesse accadere, mangiare senza ingrassare sarebbe un’ottima alternativa.

barucco giulia

Giulia Barucco

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Scegliendo di intraprendere gli studi umanistici, Giulia Barucco ha deluso il nonno che la voleva ostetrica.

Le ostetriche invece ringraziano.

Dopo la laurea in Scienze e Tecnologie di Arte e Spettacolo (Cattolica di Brescia) e la specialistica in Cinema, Tv e Produzione multimediale (I.U.L.M. di Milano), lavora per alcune produzioni Mediaset e Rai fino a quando, diventando moglie e mamma, inizia a lavorare come copy per alcune agenzie di comunicazione.

Non essendo sufficientemente molesta nei confronti di amici e parenti, a maggio 2019 inaugura il blog GrrrPower con alcune sue amiche e colleghe e obbliga tutti a leggere i suoi articoli.

Dal 2019 ha molti meno amici, ma tanta voglia di scrivere, leggere libri, incatenarsi al divano per guardare serie tv e molestare intellettualmente il prossimo.

laura baldo words edizioni

Laura Baldo

Laura Baldo è nata e vive a Trento. Ha la passione per la lettura, i viaggi, gli animali, l’opera lirica e, di recente, la scrittura. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in antologie, su riviste e online.
Nel dicembre 2019 è uscito il primo romanzo Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins), vincitore del concorso “e-Love Talent 2019”, seguito nel 2020 dal giallo breve La salvatrice di libri orfani (Alcheringa).
A febbraio 2021 è uscito il romanzo storico Il lato sbagliato del cielo (Arkadia), ambientato durante la Seconda guerra mondiale.
Attualmente collabora con la rivista culturale “Alibi Online”, scrive recensioni per il blog “A libro aperto” e inventa fiabe stravaganti per il sito “Piccoli grandi sognatori”.
Per la serie fantasy Il tredicesimo segno, che conterà quattro volumi, sta ultimando un prequel.

Elia Baldanzi

Nasce nel 1987 sotto il segno del Sagittario.
È un NERD atipico, in quanto gli piace dividere il suo tempo libero tra fumetti e videogiochi, serie TV e prosecco.

Appassionato di disegno sin dai primi anni di vita e sognatore di mondi fantastici, si diploma come grafico pubblicitario e, successivamente, consegue un secondo diploma in Enterteinment Design all’Accademia di Arti Digitali di Firenze. Da lì comincia ad appassionarsi alla lettura di romanzi fantasy e cerca di simulare i suoi idoli buttando giù storie e racconti immaginari. Il suo mondo prende vita tramite i suoi disegni e le sue parole.

Nel 2014 pubblica il suo primo libro illustrato “Lily e il potere del Drago” e continua a seguire la sua strada come freelance tra lavori di grafica e illustrazioni, senza mai perdere la stoffa da cameriere, che si porta dietro ormai da anni.

pitti

Pitti Duchamp

Nata 1981 sotto il segno del leone nella provincia di Firenze, sulle colline del Mugello, con il marito, due bimbi indisciplinati e un cane dall’identità confusa. Laureata in scienze politiche, Pitti rinuncia alla carriera accademica per darsi al marketing ed alla comunicazione. Lettrice accanita, dopo diverse collaborazioni riscopre la grande passione per la scrittura. Appassionata di Burlesque e collezionista di pezzi vintage di arredamento e moda cerca di coniugare i suoi interessi scrivendo e leggendo romance storici. Se avesse del tempo libero adorerebbe trascorrerlo tra i rigattieri e i robivecchi del centro di Firenze. Con ogni probabilità è nata nel secolo sbagliato e ci si adatta arrancando. Non segue le mode, alterna momenti di eleganza sartoriale a jeans e tute ma è aggiornatissima su ogni ultima tendenza. È amante della storia in particolare quella dell’Europa tra il 1500 ed il 1900, i quattrocento anni che hanno creato la modernità per come la conosciamo oggi in termini di arte, pensiero filosofico e scientifico, socialità. Apprezza nelle persone più di tutto la gentilezza, il garbo e la buona educazione, quel “non so che nel portamento” che fa di una donna una dama e di un uomo un signore.

pitti

Pitti Duchamp

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